Comunicato stampa
Strategia 2025-2028 gli impegni della ¾«¶«Ó°Òµ per il prossimo quadriennio
Lunedì 21 ottobre 2024 nello spazio Biblio Agorà del Campus Est USI-¾«¶«Ó°Òµ di Lugano-Viganello il Presidente del Consiglio ¾«¶«Ó°Òµ Giovanni Merlini e il Direttore generale Franco Gervasoni hanno illustrato i principali assi di sviluppo della ¾«¶«Ó°Òµ per il quadriennio 2025-2028. La strategia poggerà su tre pilastri: concretezza, transdisciplinarietà e territorialità , con l’obiettivo di continuare a generare un impatto positivo nella Svizzera italiana.
¾«¶«Ó°Òµ Image Focus
I prodromi delle sfide globali cui la società sarà confrontata nel prossimo futuro hanno già iniziato a manifestarsi. In questo scenario formazione e ricerca rivestiranno un ruolo sempre più cruciale nel fornire soluzioni concrete a problematiche complesse quali l’invecchiamento demografico, i cambiamenti climatici, la salute pubblica e la digitalizzazione, con i loro riverberi sul tessuto economico e sulla popolazione. La ¾«¶«Ó°Òµ intende rispondere a questi fenomeni, nelle loro declinazioni locali, attraverso l’ulteriore sviluppo dei suoi mandati (Formazione di base, Formazione continua, Ricerca e innovazione). Cinque importanti grandi ambiti in cui il suo contributo potrà rivelarsi significativo e con un impatto rilevante per la Svizzera italiana sono i seguenti.
Sanità e invecchiamento demografico
L’aumento della speranza di vita domanda un numero crescente di personale sanitario. Da più di un decennio la ¾«¶«Ó°Òµ insieme al DECS e al DSS partecipa all’Osservatorio per le professioni e le prospettive professionali nel settore sociosanitario in Ticino; un esempio unico in Svizzera che ha permesso di raddoppiare i diplomati – da 100 a 200 - in cure infermieristiche, fra ¾«¶«Ó°Òµ e SSS. Con l’offensiva sul fronte della formazione, prima tappa dell’attuazione dell’iniziativa sulle cure infermieristiche, si proseguirà e si rafforzerà la promozione delle professioni sanitarie. L’obiettivo è raggiungere 250 diplomati l’anno entro il 2030.
A fianco di queste attività , gli Istituti di ricerca e i Centri competenze sviluppano applicazioni, sistemi di monitoraggio e analizzano big data affinché la qualità di vita dei pazienti migliori e si possa da un lato intervenire precocemente all’insorgere di patologie, dall’altro attuare cure sempre più personalizzate ed efficaci. Gli esperti della ¾«¶«Ó°Òµ si occupano inoltre di valutare soluzioni per ridurre i costi della salute, con proposte indirizzate ai decisori politici.
Baukultur
Circa il 60% del parco immobiliare Svizzera è stato realizzato prima degli anni ’80 e non tiene il passo degli attuali standard energetici e degli effetti dei cambiamenti climatici. La ¾«¶«Ó°Òµ è promotrice di soluzioni innovative e sostenibili, anche da un profilo economico, che rispondono alle esigenze contemporanee in una scala che va dall’idea alla sua esecuzione; dalla progettazione degli spazi interni all’urbanistica.
In questi anni sono state rafforzate le competenze interne nell’integrazione di moduli fotovoltaici negli edifici, nell’utilizzo del metodo digitale BIM (Building Information Modeling) e nella mappatura delle isole di calore con l’attuazione di misure di mitigazione. Contemporaneamente si collabora con gli enti locali nei processi di pianificazione partecipativa, democratica e inclusiva, coinvolgendo la cittadinanza nelle decisioni sullo sviluppo urbanistico.
L’approccio della ¾«¶«Ó°Òµ alla cultura della costruzione include, oltre all’attenzione al futuro, un forte impegno per la tutela del patrimonio storico, dal restauro degli edifici alla valorizzazione dei beni culturali, con competenze uniche in Svizzera e riconosciute a livello internazionale.
One Health
La pandemia e la crescente diffusione di malattie animali, alcune delle quali trasmissibili all'uomo, ha reso urgente l'adozione di un approccio olistico che riconosce la stretta interdipendenza tra esseri umani, animali e ambiente. La ¾«¶«Ó°Òµ abbraccia una visione olistica della salute pubblica che considera l’essere umano, gli animali, le piante e l’ambiente strettamente connessi e interdipendenti. L’approccio One Health riunisce la medicina umana, la medicina veterinaria e le scienze ambientali per ottenere migliori risultati in materia di salute. Le attività svolte con gli uffici cantonali e federali e la ricerca di soluzioni innovative (come la sterilizzazione del maschio di zanzara tigre e più in generale le competenze acquisite nel controllo dell’insetto), fanno del Canton Ticino un esempio in tutto il paese e all’estero.
Robotica collaborativa e web 4.0
La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale ci sta proiettando in un futuro in cui le interazioni fra essere umano e robot saranno quotidiane in molte realtà industriali, così come le esperienze vissute in realtà virtuali ed estese. I progetti in questa nuova rivoluzione industriale e sociale mettono al centro l’essere umano: l’automazione è intesa come un supporto e non come una sostituzione dell’attività umana, andando a sgravare da compiti stressanti e logoranti. L’orientamento pratico della ricerca e lo stretto legame con le aziende vogliono portare all’integrazione di queste tecnologie anche nelle PMI e stimolare la costituzione di nuove realtà imprenditoriali ad alto valore aggiunto. A questo si aggiunge la creazione di ambienti virtuali e lo sviluppo di tecnologie decentralizzate, con un’attenzione costante all’etica, alla sicurezza, cyber e non solo.
Sviluppo sostenibile
In qualità di grande istituzione la ¾«¶«Ó°Òµ si impegna quotidianamente a promuovere un approccio responsabile e sostenibile in campo ambientale, economico, sociale e culturale. Di recente, è stato pubblicato il secondo Rapporto di sostenibilità , che traccia i progressi fatti e individua le aree dov’è ancora necessario insistere.
Attraverso l’attività del DFA/ASP la ¾«¶«Ó°Òµ trasmette a chi forma e a chi dovrà formare le future generazioni nuovi modi di osservare i fenomeni complessi del nostro tempo attraverso l’Educazione allo sviluppo sostenibile, come previsto nel Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Si intende inoltre rafforzare la presenza di moduli dedicati alla sostenibilità nei Corsi di Laurea e ampliare l’offerta di corsi certificanti della Formazione continua in questi ambiti.
Verranno infine messi in rete i centri di ricerca e le istituzioni situate nelle zone periferiche di Ticino e Grigioni - San Bernardino Lab, Centro di Biologia Alpina (Piora), Fondazione Alpina per le Scienze della Vita (FASV, Olivone), Casa della sostenibilità dell’USI (Airolo), Surselva Lab (Ilanz) - stimolando gli scambi fra atenei, laboratori e la popolazione attorno al tema dello sviluppo sostenibile e dell’ecologia alpina.
Un contesto politico in chiaroscuro
I precedenti assi di sviluppo dal forte impatto locale, così come altri progetti di respiro nazionale e internazionale, sono raccolti nella Strategia 2025-2035 che si declina in 5 Orientamenti strategici per il decennio, 17 Linee progettuali e i relativi Piani d’azione per il quadriennio. La Strategia ¾«¶«Ó°Òµ è stata condivisa con il Consiglio di Stato e con gli uffici cantonali preposti durante la stesura del Messaggio di Politica universitaria cantonale per il quadriennio 2025-2028. La proposta che verrà discussa dal Gran Consiglio manifesta la volontà del Consiglio di Stato di investire nel settore della formazione e della ricerca, riconosciuti come un importante volano di innovazione e di crescita, nonché un asset strategico per lo sviluppo del Canton Ticino.
Se le indicazioni arrivate da Bellinzona sono rassicuranti, meno lo si può dire per le recenti notizie che giungono da Berna. Grazie ad un compromesso raggiunto fra i due rami del Parlamento, il Messaggio sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione 2025-2028 è stato accolto con alcune modifiche che prevedono maggiore sostegno finanziario rispetto a quanto proposto dal Consiglio federale, che in termini reali avrebbe rappresentato una riduzione degli investimenti per il settore ERI.
Nel corso dell’estate si sono riaperti degli spiragli riguardo alla completa associazione della Svizzera ai programmi di finanziamento europei (Orizzonte Europa, programma Euratom, infrastruttura di ricerca ITER e programma Europa digitale), con la possibilità per i ricercatori svizzeri di essere ammessi ai primi tre bandi di concorso del Consiglio europeo della ricerca. Fino all'eventuale associazione, le partecipazioni svizzere sono finanziate direttamente dalla Confederazione. Un'associazione presuppone che il nostro Paese e l'UE firmino un accordo sull'adesione svizzera ai programmi dell'UE come parte del pacchetto globale. Alla luce degli ultimi sviluppi diplomatici, un accordo definitivo sembra però ancora lontano.
Dà infine adito a serie preoccupazioni la Verifica dei compiti e riesame dei sussidi presentata a fine settembre. Fra le proposte identificate dal gruppo di esperti e ritenute dalla Consiglio federale figurano misure che potrebbero avere pesanti ripercussioni per il settore della formazione e della ricerca e per i Cantoni, implicitamente chiamati a sopperire all’eventuale disimpegno della Confederazione.
Fra queste proposte vale la pena citare:
- Taglio del 10% dei contributi federali di base;
- Riduzione dei contributi alla mobilità ;
- Azzeramento dei Sussidi vincolati a progetti (PgB) a partire dal 2026;
- Riduzione del 10% dei contributi federali a Innosuisse e al Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.
In qualità di membro di swissuniversities la ¾«¶«Ó°Òµ ha accolto questi intendimenti con un certo sconcerto e auspica che, nel corso della consultazione che sarà avviata nel gennaio 2025 e per tutto l’iter che ne seguirà , il Consiglio federale riveda la propria posizione grazie alla spinta politica del Parlamento.
La Svizzera fa della formazione e della ricerca uno dei suoi punti di forza. Una riduzione dei finanziamenti in questo settore metterebbe a rischio la qualità del consolidato ecosistema svizzero e la posizione di leadership del paese nella ricerca e nell’innovazione.
Rafforzare le sinergie con l’Università della Svizzera italiana
In questo quadro complesso, il Messaggio di Politica universitaria cantonale che verrà discusso in Gran Consiglio nelle prossime settimane rappresenta una conferma della fiducia e delle aspettative che il Consiglio di Stato ripone nel sistema accademico della Svizzera italiana, con l’invito a rafforzare ulteriormente le collaborazioni tra ¾«¶«Ó°Òµ e USI.
Già oggi sono numerose le attività in comune a più livelli. In futuro verrà profuso un nuovo impegno nella creazione di sinergie nell’ambito della ricerca e del trasferimento di conoscenza, grazie alla complementarità dei profili di ¾«¶«Ó°Òµ e USI. Uno storico esempio di questo potenziale è rappresentato dall’Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale (IDSIA USI-¾«¶«Ó°Òµ), ma sono già state identificate future collaborazioni in ambito sanitario, fra i Centri competenze del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale, gli Istituti del Dipartimento tecnologie innovative, la Facoltà di Biomedicina dell’USI e l’Ente Ospedaliero Cantonale; in ambito ingegneristico e architettonico con la creazione di un polo della costruzione a Mendrisio (Dipartimento ambiente costruzioni e design e Accademia di architettura); senza dimenticare l’impatto della ricerca dei due atenei nella rete dell’innovazione attraverso la leva dello Switzerland Innovation Park Ticino.
Coinvolgere la popolazione
L’apertura dei Campus nei centri urbani del Cantone ha permesso di avvicinare la ¾«¶«Ó°Òµ alla popolazione della Svizzera italiana. I nuovi spazi hanno portato ad un sensibile aumento del numero di eventi rivolti alla comunità accademica e alla cittadinanza, con cicli di eventi di divulgazione e attività destinate a tutte le fasce di età e di pubblici. Nei prossimi anni la ¾«¶«Ó°Òµ intende aprire ancora di più le sue porte alla cittadinanza nell’adempimento della cosiddetta Terza Missione, ovvero l’insieme delle attività di trasferimento della conoscenza attraverso cui gli atenei promuovono la crescita economica e sociale. Oltre a queste iniziative, il mandato della Ricerca e dell’innovazione si sta orientando verso un approccio transdisciplinare in cui non convergono solo specialità diverse, ma concorre anche la partecipazione attiva delle aziende, dei portatori d’interesse e della popolazione.
Strategia logistica 2035
Come citato poc’anzi l’inaugurazione nel 2021 dei Campus di Lugano-Viganello e Mendrisio ha contribuito allo sviluppo generale della ¾«¶«Ó°Òµ; tuttavia, la precedente strategia logistica resta incompiuta. Nel corso dei primi mesi del 2025 sarà presentata una nuova strategia con orizzonte 2035. L’obiettivo è identificare e realizzare soluzioni logistiche durature e sostenibili. I progetti più maturi rimangono l’insediamento di alcuni Istituti all’interno del Parco dell’innovazione nel comparto delle Officine di Bellinzona, per cui sono stati opzionati 20'000 mq e il Campus Lugano-Stazione.
Altre potenziali opzioni sono in fase di valutazione, ma la condizione essenziale rimane la vicinanza alle reti del trasporto pubblico.
Una crescita coerente ai bisogni del territorio
Conscia della propria rilevanza e delle proprie responsabilità la ¾«¶«Ó°Òµ si sta impegnando e continuerà a lavorare per concretizzare tutte le progettualità elencate in precedenza, al fine di continuare anche nel prossimo decennio a generare ricadute positive rilevanti sul tessuto socioeconomico della Svizzera italiana. La ¾«¶«Ó°Òµ dà prova di grande dinamismo e negli anni ha saputo ritagliarsi un importante spazio all’interno delle reti della formazione e della ricerca e nei consessi strategici nazionali e internazionali. Come dimostrano i principali indicatori sull’evoluzione dei suoi mandati, la ¾«¶«Ó°Òµ prosegue un cammino di crescita che, è bene sottolineare, non è fine a sé stesso ma evolve e risponde alle esigenze e alle richieste del territorio.
La ¾«¶«Ó°Òµ in uno sguardo (dati Rapporto annuale 2023)
Formazione di base: 6200 studentesse e studenti; 32 percorsi Bachelor, 19 Master, 1 Diploma
Formazione continua: 11433 partecipanti di cui 4800 ai 715 corsi certificanti
Ricerca e servizi: 53 mio volumi ricerca, 2.7 mio servizi
Risorse umane: 1273 collaboratrici e collaboratori; 71% personale accademico, 29% personale amministrativo, tecnico e membri di direzione
Ricavi: 149.3 mio di cui 20% Confederazione, 45% Canton Ticino, 35% da terzi
Risultato d’esercizio: 325’757.36
Sanità e invecchiamento demografico
L’aumento della speranza di vita domanda un numero crescente di personale sanitario. Da più di un decennio la ¾«¶«Ó°Òµ insieme al DECS e al DSS partecipa all’Osservatorio per le professioni e le prospettive professionali nel settore sociosanitario in Ticino; un esempio unico in Svizzera che ha permesso di raddoppiare i diplomati – da 100 a 200 - in cure infermieristiche, fra ¾«¶«Ó°Òµ e SSS. Con l’offensiva sul fronte della formazione, prima tappa dell’attuazione dell’iniziativa sulle cure infermieristiche, si proseguirà e si rafforzerà la promozione delle professioni sanitarie. L’obiettivo è raggiungere 250 diplomati l’anno entro il 2030.
A fianco di queste attività , gli Istituti di ricerca e i Centri competenze sviluppano applicazioni, sistemi di monitoraggio e analizzano big data affinché la qualità di vita dei pazienti migliori e si possa da un lato intervenire precocemente all’insorgere di patologie, dall’altro attuare cure sempre più personalizzate ed efficaci. Gli esperti della ¾«¶«Ó°Òµ si occupano inoltre di valutare soluzioni per ridurre i costi della salute, con proposte indirizzate ai decisori politici.
Baukultur
Circa il 60% del parco immobiliare Svizzera è stato realizzato prima degli anni ’80 e non tiene il passo degli attuali standard energetici e degli effetti dei cambiamenti climatici. La ¾«¶«Ó°Òµ è promotrice di soluzioni innovative e sostenibili, anche da un profilo economico, che rispondono alle esigenze contemporanee in una scala che va dall’idea alla sua esecuzione; dalla progettazione degli spazi interni all’urbanistica.
In questi anni sono state rafforzate le competenze interne nell’integrazione di moduli fotovoltaici negli edifici, nell’utilizzo del metodo digitale BIM (Building Information Modeling) e nella mappatura delle isole di calore con l’attuazione di misure di mitigazione. Contemporaneamente si collabora con gli enti locali nei processi di pianificazione partecipativa, democratica e inclusiva, coinvolgendo la cittadinanza nelle decisioni sullo sviluppo urbanistico.
L’approccio della ¾«¶«Ó°Òµ alla cultura della costruzione include, oltre all’attenzione al futuro, un forte impegno per la tutela del patrimonio storico, dal restauro degli edifici alla valorizzazione dei beni culturali, con competenze uniche in Svizzera e riconosciute a livello internazionale.
One Health
La pandemia e la crescente diffusione di malattie animali, alcune delle quali trasmissibili all'uomo, ha reso urgente l'adozione di un approccio olistico che riconosce la stretta interdipendenza tra esseri umani, animali e ambiente. La ¾«¶«Ó°Òµ abbraccia una visione olistica della salute pubblica che considera l’essere umano, gli animali, le piante e l’ambiente strettamente connessi e interdipendenti. L’approccio One Health riunisce la medicina umana, la medicina veterinaria e le scienze ambientali per ottenere migliori risultati in materia di salute. Le attività svolte con gli uffici cantonali e federali e la ricerca di soluzioni innovative (come la sterilizzazione del maschio di zanzara tigre e più in generale le competenze acquisite nel controllo dell’insetto), fanno del Canton Ticino un esempio in tutto il paese e all’estero.
Robotica collaborativa e web 4.0
La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale ci sta proiettando in un futuro in cui le interazioni fra essere umano e robot saranno quotidiane in molte realtà industriali, così come le esperienze vissute in realtà virtuali ed estese. I progetti in questa nuova rivoluzione industriale e sociale mettono al centro l’essere umano: l’automazione è intesa come un supporto e non come una sostituzione dell’attività umana, andando a sgravare da compiti stressanti e logoranti. L’orientamento pratico della ricerca e lo stretto legame con le aziende vogliono portare all’integrazione di queste tecnologie anche nelle PMI e stimolare la costituzione di nuove realtà imprenditoriali ad alto valore aggiunto. A questo si aggiunge la creazione di ambienti virtuali e lo sviluppo di tecnologie decentralizzate, con un’attenzione costante all’etica, alla sicurezza, cyber e non solo.
Sviluppo sostenibile
In qualità di grande istituzione la ¾«¶«Ó°Òµ si impegna quotidianamente a promuovere un approccio responsabile e sostenibile in campo ambientale, economico, sociale e culturale. Di recente, è stato pubblicato il secondo Rapporto di sostenibilità , che traccia i progressi fatti e individua le aree dov’è ancora necessario insistere.
Attraverso l’attività del DFA/ASP la ¾«¶«Ó°Òµ trasmette a chi forma e a chi dovrà formare le future generazioni nuovi modi di osservare i fenomeni complessi del nostro tempo attraverso l’Educazione allo sviluppo sostenibile, come previsto nel Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Si intende inoltre rafforzare la presenza di moduli dedicati alla sostenibilità nei Corsi di Laurea e ampliare l’offerta di corsi certificanti della Formazione continua in questi ambiti.
Verranno infine messi in rete i centri di ricerca e le istituzioni situate nelle zone periferiche di Ticino e Grigioni - San Bernardino Lab, Centro di Biologia Alpina (Piora), Fondazione Alpina per le Scienze della Vita (FASV, Olivone), Casa della sostenibilità dell’USI (Airolo), Surselva Lab (Ilanz) - stimolando gli scambi fra atenei, laboratori e la popolazione attorno al tema dello sviluppo sostenibile e dell’ecologia alpina.
Un contesto politico in chiaroscuro
I precedenti assi di sviluppo dal forte impatto locale, così come altri progetti di respiro nazionale e internazionale, sono raccolti nella Strategia 2025-2035 che si declina in 5 Orientamenti strategici per il decennio, 17 Linee progettuali e i relativi Piani d’azione per il quadriennio. La Strategia ¾«¶«Ó°Òµ è stata condivisa con il Consiglio di Stato e con gli uffici cantonali preposti durante la stesura del Messaggio di Politica universitaria cantonale per il quadriennio 2025-2028. La proposta che verrà discussa dal Gran Consiglio manifesta la volontà del Consiglio di Stato di investire nel settore della formazione e della ricerca, riconosciuti come un importante volano di innovazione e di crescita, nonché un asset strategico per lo sviluppo del Canton Ticino.
Se le indicazioni arrivate da Bellinzona sono rassicuranti, meno lo si può dire per le recenti notizie che giungono da Berna. Grazie ad un compromesso raggiunto fra i due rami del Parlamento, il Messaggio sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione 2025-2028 è stato accolto con alcune modifiche che prevedono maggiore sostegno finanziario rispetto a quanto proposto dal Consiglio federale, che in termini reali avrebbe rappresentato una riduzione degli investimenti per il settore ERI.
Nel corso dell’estate si sono riaperti degli spiragli riguardo alla completa associazione della Svizzera ai programmi di finanziamento europei (Orizzonte Europa, programma Euratom, infrastruttura di ricerca ITER e programma Europa digitale), con la possibilità per i ricercatori svizzeri di essere ammessi ai primi tre bandi di concorso del Consiglio europeo della ricerca. Fino all'eventuale associazione, le partecipazioni svizzere sono finanziate direttamente dalla Confederazione. Un'associazione presuppone che il nostro Paese e l'UE firmino un accordo sull'adesione svizzera ai programmi dell'UE come parte del pacchetto globale. Alla luce degli ultimi sviluppi diplomatici, un accordo definitivo sembra però ancora lontano.
Dà infine adito a serie preoccupazioni la Verifica dei compiti e riesame dei sussidi presentata a fine settembre. Fra le proposte identificate dal gruppo di esperti e ritenute dalla Consiglio federale figurano misure che potrebbero avere pesanti ripercussioni per il settore della formazione e della ricerca e per i Cantoni, implicitamente chiamati a sopperire all’eventuale disimpegno della Confederazione.
Fra queste proposte vale la pena citare:
- Taglio del 10% dei contributi federali di base;
- Riduzione dei contributi alla mobilità ;
- Azzeramento dei Sussidi vincolati a progetti (PgB) a partire dal 2026;
- Riduzione del 10% dei contributi federali a Innosuisse e al Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.
In qualità di membro di swissuniversities la ¾«¶«Ó°Òµ ha accolto questi intendimenti con un certo sconcerto e auspica che, nel corso della consultazione che sarà avviata nel gennaio 2025 e per tutto l’iter che ne seguirà , il Consiglio federale riveda la propria posizione grazie alla spinta politica del Parlamento.
La Svizzera fa della formazione e della ricerca uno dei suoi punti di forza. Una riduzione dei finanziamenti in questo settore metterebbe a rischio la qualità del consolidato ecosistema svizzero e la posizione di leadership del paese nella ricerca e nell’innovazione.
Rafforzare le sinergie con l’Università della Svizzera italiana
In questo quadro complesso, il Messaggio di Politica universitaria cantonale che verrà discusso in Gran Consiglio nelle prossime settimane rappresenta una conferma della fiducia e delle aspettative che il Consiglio di Stato ripone nel sistema accademico della Svizzera italiana, con l’invito a rafforzare ulteriormente le collaborazioni tra ¾«¶«Ó°Òµ e USI.
Già oggi sono numerose le attività in comune a più livelli. In futuro verrà profuso un nuovo impegno nella creazione di sinergie nell’ambito della ricerca e del trasferimento di conoscenza, grazie alla complementarità dei profili di ¾«¶«Ó°Òµ e USI. Uno storico esempio di questo potenziale è rappresentato dall’Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale (IDSIA USI-¾«¶«Ó°Òµ), ma sono già state identificate future collaborazioni in ambito sanitario, fra i Centri competenze del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale, gli Istituti del Dipartimento tecnologie innovative, la Facoltà di Biomedicina dell’USI e l’Ente Ospedaliero Cantonale; in ambito ingegneristico e architettonico con la creazione di un polo della costruzione a Mendrisio (Dipartimento ambiente costruzioni e design e Accademia di architettura); senza dimenticare l’impatto della ricerca dei due atenei nella rete dell’innovazione attraverso la leva dello Switzerland Innovation Park Ticino.
Coinvolgere la popolazione
L’apertura dei Campus nei centri urbani del Cantone ha permesso di avvicinare la ¾«¶«Ó°Òµ alla popolazione della Svizzera italiana. I nuovi spazi hanno portato ad un sensibile aumento del numero di eventi rivolti alla comunità accademica e alla cittadinanza, con cicli di eventi di divulgazione e attività destinate a tutte le fasce di età e di pubblici. Nei prossimi anni la ¾«¶«Ó°Òµ intende aprire ancora di più le sue porte alla cittadinanza nell’adempimento della cosiddetta Terza Missione, ovvero l’insieme delle attività di trasferimento della conoscenza attraverso cui gli atenei promuovono la crescita economica e sociale. Oltre a queste iniziative, il mandato della Ricerca e dell’innovazione si sta orientando verso un approccio transdisciplinare in cui non convergono solo specialità diverse, ma concorre anche la partecipazione attiva delle aziende, dei portatori d’interesse e della popolazione.
Strategia logistica 2035
Come citato poc’anzi l’inaugurazione nel 2021 dei Campus di Lugano-Viganello e Mendrisio ha contribuito allo sviluppo generale della ¾«¶«Ó°Òµ; tuttavia, la precedente strategia logistica resta incompiuta. Nel corso dei primi mesi del 2025 sarà presentata una nuova strategia con orizzonte 2035. L’obiettivo è identificare e realizzare soluzioni logistiche durature e sostenibili. I progetti più maturi rimangono l’insediamento di alcuni Istituti all’interno del Parco dell’innovazione nel comparto delle Officine di Bellinzona, per cui sono stati opzionati 20'000 mq e il Campus Lugano-Stazione.
Altre potenziali opzioni sono in fase di valutazione, ma la condizione essenziale rimane la vicinanza alle reti del trasporto pubblico.
Una crescita coerente ai bisogni del territorio
Conscia della propria rilevanza e delle proprie responsabilità la ¾«¶«Ó°Òµ si sta impegnando e continuerà a lavorare per concretizzare tutte le progettualità elencate in precedenza, al fine di continuare anche nel prossimo decennio a generare ricadute positive rilevanti sul tessuto socioeconomico della Svizzera italiana. La ¾«¶«Ó°Òµ dà prova di grande dinamismo e negli anni ha saputo ritagliarsi un importante spazio all’interno delle reti della formazione e della ricerca e nei consessi strategici nazionali e internazionali. Come dimostrano i principali indicatori sull’evoluzione dei suoi mandati, la ¾«¶«Ó°Òµ prosegue un cammino di crescita che, è bene sottolineare, non è fine a sé stesso ma evolve e risponde alle esigenze e alle richieste del territorio.
La ¾«¶«Ó°Òµ in uno sguardo (dati Rapporto annuale 2023)
Formazione di base: 6200 studentesse e studenti; 32 percorsi Bachelor, 19 Master, 1 Diploma
Formazione continua: 11433 partecipanti di cui 4800 ai 715 corsi certificanti
Ricerca e servizi: 53 mio volumi ricerca, 2.7 mio servizi
Risorse umane: 1273 collaboratrici e collaboratori; 71% personale accademico, 29% personale amministrativo, tecnico e membri di direzione
Ricavi: 149.3 mio di cui 20% Confederazione, 45% Canton Ticino, 35% da terzi
Risultato d’esercizio: 325’757.36