La riabilitazione post-ictus rappresenta una sfida fondamentale per il recupero dei pazienti che hanno subito un ictus cerebrale, con l'obiettivo di ripristinare le funzioni motorie e migliorare la qualità della vita. Grazie ai progressi della medicina e delle tecnologie, sono oggi disponibili nuove soluzioni terapeutiche che combinano trattamenti fisici, cognitivi e dispositivi innovativi.
In questo contesto si inserisce anche il progetto WP-SEMG, avviato nel 2015, che dopo una prima fase di validazione tecnica e clinica su volontari sani, ha avviato una fase di acquisizione e analisi dei dati misurati su persone in riabilitazione post-ictus. Il prototipo, migliorato continuamente nel corso degli anni, consente ora di acquisire segnali simultaneamente da 256 elettrodi, rispetto ai 64 del modello precedente.
Vanessa Arteaga, dottoranda dell’Istituto sistemi e elettronica applicata (ISEA), si sta occupando dell’acquisizione dei dati e di implementare tecniche di elaborazione dei segnali elettromiografici avanzate sotto la supervisione del Prof. Daniele Allegri, Direttore dell’ISEA, e del Prof. Dr. med. Alain Kälin, Direttore del , in collaborazione con i medici dell’ e della .
«Con il nostro dispositivo e i nostri algoritmi andremo a eseguire dei test periodici sui pazienti e monitoreremo il cambiamento dei parametri delle unità motorie, così da comprendere l’adattamento del sistema neuromuscolare durante le fasi di riabilitazione» spiega l’Ing. Vanessa Arteaga. «L’interdisciplinarietà di questo progetto è garantita dalla proficua collaborazione tra ingegneri e medici. L’obiettivo comune è infatti quello di supportare e facilitare il recupero delle capacità motorie dei pazienti attraverso l’ottimizzazione delle terapie riabilitative».