Il settembre scorso sui principali media sono apparse notizie della diagnosi dei primi casi di febbre catarrale ovina in alcuni capi di bestiame in Ticino. Questa malattia, conosciuta anche come lingua blu, può avere importanti ripercussioni per gli allevatori, come già avvenuto in passato in altri paesi. I dati più aggiornati forniti dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria, indicano che dal 28.08.2024 fino al 31.03.2025, sono stati colpiti dalla malattia 2’976 allevamenti in tutta la Svizzera.
La sua diffusione è dovuta a un insetto, più piccole delle comuni zanzare. In Ticino la sua presenza e diffusione è al centro di un monitoraggio da parte della ¾«¶«Ó°Òµ, coordinato da Eva Veronesi ricercatrice senior dell’Istituto microbiologia.
Anzitutto, cos’è la lingua blu e che conseguenze può avere?
"La malattia della lingua blu (dall’inglese bluetongue) è una malattia non contagiosa causata dal virus bluetongue trasmesso tramite la puntura di moscerini del genere Culicoides (Diptera: Ceratopogonidae) - ci spiega Eva Veronesi. Questi insetti, grandi circa un terzo delle zanzare (1-3 mm), sono attivi da aprile a novembre, un paio di ore prima del tramonto e un paio di ore dopo l’alba. Solo alcune specie sono in grado di trasmettere il virus, restando infette per tutta la durata di vita".
"Il virus non causa alcuna malattia agli esseri umani, ma provoca danni molto seri e letali in ovini e bovini, mentre altri ruminanti (capre, cervi, daini) posso infettarsi ma più lievemente. Il nome della malattia deriva da quello assunto dalla lingua dell’animale, che può diventare cianotica. Tra i sintomi più comuni ci sono: febbre alta, edema polmonare, difficoltà respiratorie, lesioni alle mucose orali, congiuntivite, zoppia, aborto, calo produzione di latte".
"Ad oggi sono stati identificati 27 sierotipi diversi del virus che presentano caratteristiche epidemiologiche e patologiche differenti. Non esiste una cura, ma la prevenzione è possibile tramite vaccini".
Casi di lingua blu in Svizzera dal 28.08.2024 - Fonte:
Quanto e come è diffusa?
"La diffusione della malattia è legata alla presenza di specie in grado di trasmettere il virus e dalla presenza di animali suscettibili all’infezione, in grado di ammalarsi una volta punti da un insetto infetto. La presenza della lingua blu non è stata segnalata in territori ostili a questi insetti quali l’Antartide, alcune isole del Pacifico e altre regioni artiche. Solitamente, il secondo anno dell’insorgenza della malattia si osserva una sintomatologia più grave".
Sebbene il Ticino sia stato toccato solo di recente, la malattia ha già una lunga storia.
"Il virus della Lingua blu fu identificato per la prima volta in Sud Africa (1902) e in seguito diffuso nel continente americano, asiatico e australiano. La prima scoperta in Europa risale al 1943 (Cipro) con sporadiche apparizioni fino agli anni ’70 in altri paesi del continente (Spagna, portogallo, Turchia, Grecia). Dalla fine degli anni ’90 al 2005 la diffusione della malattia è esplosa nei paesi del Mediterraneo, colpendo almeno 16 nazioni tra cui la Francia, Italia, Bulgaria, Macedonia, Albania, Croazia, Bosnia e altri (tranne la Svizzera) provocando il decesso di più di un milione di ovini. Alla fine del 2005, in Europa circolavano cinque sierotipi (BTV-1, 2, 4, 9, e 16)".
"Nel 2006, un nuovo ceppo del virus (BTV-8) è stato identificato in Olanda diffondendosi inizialmente in Belgio, Francia, Portogallo, Italia e Germania, per poi diffondersi l’anno successivo al resto del nord Europa (Spagna, Svizzera, Inghilterra, Danimarca, Austria, Romania). Nel 2007, il solo Belgio contava più di 25’000 pecore decedute tra luglio e ottobre e alla fine del 2007 più di 50’000 aziende in Europa erano infette dal virus, con un danno economico di oltre 170 milioni di euro. La lingua blu ha continuato a diffondersi con nuovi casi in maniera preponderante e con gravi conseguenze economiche fino al 2011 spingendosi nei paesi limitrofi al nucleo centrale di infezione del 2006-07, fino ad includere oltre 20 paesi europei".
"Una mancata vaccinazione tempestiva e preventiva, come capitò durante la grande epidemia del 2006, favorisce una diffusione molto rapida del virus si diffonde durante tutto il periodo di attività di questi insetti (circa da aprile a novembre)".
Cosa state facendo a livello di Istituto per monitorare il fenomeno?
"Nell’agosto dello scorso anno, la Svizzera è stata colpita da una nuova ondata di lingua blu sierotipo 8 e, per la prima volta in assoluto, con il sierotipo 3 già segnalato nel 2023 in altri paesi europei. Questo sierotipo è molto più aggressivo del BTV-8, con una mortalità fino al 20-25% per gli ovini, dell’1-5% nei bovini".
"L’Istituto microbiologia della ¾«¶«Ó°Òµ, con il supporto dell’Ufficio Federale della Sicurezza Alimentare e Veterinaria si sta occupando di stimare la potenziale presenza di questi insetti anche durante i mesi più freddi (gennaio-marzo) al fine di valutare il rischio di diffusione del virus. Nello specifico, sono state posizionate delle trappole per la cattura dei Culicoidi in diverse aziende colpite da lingua blu nel 2024. Gli insetti catturati vengono portati in laboratorio per determinarne la specie".
Quali soluzioni sono a disposizione degli allevatori?
"Gli approcci sono due: prevenire l’infezione attraverso la vaccinazione degli animali a rischio (ovini e bovini); evitare la proliferazione degli insetti vettori (rimozione aree di riproduzione dei Culicoidi: letame, materiale organico) e l’esposizione degli animali a questi".
"Sono attualmente disponibili i vaccini per entrambi i sierotipi (8 e 3) e pertanto gli allevatori possono contattare il veterinario di riferimento per procedere con la vaccinazione del bestiame al più presto possibile. È molto importante che la vaccinazione avvenga prima che i Culicoidi comincino a pungere. Il vaccino non esclude che un animale si possa ammalare ma i sintomi saranno più lievi e la guarigione più veloce. La protezione comincia dalla terza settimana post vaccinazione".
"Come per altre malattie, per ogni sierotipo esiste un vaccino specifico, e solitamente la produzione o commercializzazione di un vaccino è legata alla diffusione di un determinato sierotipo sul territorio interessato. Questo può comportare ritardi nella distribuzione quando un’epidemia è causata da un sierotipo riscontrato per la prima volta - conclude Eva Veronesi".
La malattia della lingua blu sarà al centro di una mattinata informativa aperta ad agricoltori, allevatori, veterinari e a tutti gli interessati a conoscere e contribuire alla prevenzione della sua diffusione. L’appuntamento è per il 30 aprile dalle 09:00 alle 13:00 nella Sala polivalente del Campus ¾«¶«Ó°Òµ di Mendrisio.