Gian Luca Di Tanna
La Biblioteca come spazio di ricerca e crescita: intervista a Gian Luca Di Tanna - Biblioteche
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- La Biblioteca raccontata
- La Biblioteca come spazio di ricerca e crescita: intervista a Gian Luca Di Tanna
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In questa conversazione con Michela Sabattini, Gian Luca Di Tanna, ricercatore in biostatistica ed economia sanitaria, riflette sul ruolo cruciale che la biblioteca universitaria ha avuto nel suo percorso accademico e professionale. Dal suo inizio come studente, quando la biblioteca era un punto di riferimento fondamentale per la ricerca, all’uso delle risorse moderne come Mendeley e Zotero, Di Tanna esplora come le biblioteche possano evolversi per supportare i ricercatori. Condivide anche preziosi consigli per giovani ricercatori, enfatizzando l'importanza della curiosità , della perseveranza e di una rete di contatti professionali. Un’intervista che evidenzia l'importanza degli spazi fisici e digitali nel panorama della ricerca accademica.
Può presentarci brevemente il suo percorso accademico e la sua area di ricerca?
Il mio percorso accademico è iniziato con la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma. Ho poi frequentato la Scuola di Specializzazione in Statistica Sanitaria e, successivamente, ho conseguito un dottorato di ricerca in Statistica Medica e un master in Strategie Decisionali. Nel 2012, ho completato un secondo dottorato in Economia Sanitaria. Attualmente, sono professore presso ¾«¶«Ó°Òµ, dove mi occupo di biostatistica ed economia sanitaria.
Quali sono le sfide principali che incontra nel suo lavoro di ricerca?
Una delle sfide principali è stata bilanciare il ruolo della statistica e dell'economia sanitaria come campi di ricerca autonomi. Le pressioni accademiche, come il "publish or perish" e il "get funding or perish", sono altre sfide significative. Ho anche lavorato nell'industria, un'esperienza che mi ha confermato la mia vocazione accademica.
In che modo la biblioteca universitaria ha supportato il suo lavoro di ricerca?
La biblioteca universitaria è stata centrale nel mio percorso formativo e professionale. Mi ha fornito accesso a dati e risorse elettroniche fondamentali per la mia ricerca. Oggi, la biblioteca continua a essere essenziale per le revisioni sistematiche della letteratura.
Quali risorse o servizi della biblioteca trova più utili? C'è un episodio particolare in cui l’assistenza della biblioteca è stata determinante per il suo lavoro?
Ho trovato estremamente utili strumenti come Mendeley e i workshop organizzati dalla biblioteca. Questi strumenti hanno migliorato il mio approccio allo studio e alla ricerca, facilitando la gestione delle referenze e il note-taking.
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Quali consigli darebbe agli studenti o ai giovani ricercatori che desiderano
intraprendere una carriera simile alla sua?
​â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹Consiglio perseveranza, curiosità e costruzione di una rete di contatti. È importante trovare un mentore e mantenere un equilibrio tra vita professionale e personale. La curiosità e la capacità di continuare a imparare sono essenziali.
Quali strumenti o risorse ritiene essenziali per chi inizia oggi a fare ricerca?
Strumenti di gestione bibliografica come Zotero e applicazioni di note-taking come Obsidian sono essenziali. Utilizzo anche strumenti di intelligenza artificiale per gestire grandi quantità di articoli scientifici.
Ci sono libri, articoli o risorse (anche non accademiche) che hanno ispirato il suo percorso?
Tre libri significativi per me sono "Linea d'ombra" di Joseph Conrad, "Conoscerete la nostra velocità " di Dave Eggers e "1Q84" di Haruki Murakami. Questi testi mi hanno offerto spunti di riflessione su temi di cambiamento, ricerca e crescita.
Quali miglioramenti o nuove iniziative vorrebbe vedere nella biblioteca per supportare meglio i ricercatori?
Suggerisco di organizzare workshop pratici su strumenti di ricerca bibliografica avanzati e di sfruttare le potenzialità dei tool di intelligenza artificiale. La biblioteca dovrebbe diventare uno spazio vivo e dinamico per l'apprendimento continuo.
C’è un messaggio o un invito che vorrebbe rivolgere ai lettori della newsletter?
​â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹â¶Ä‹Il mio messaggio principale per i giovani ricercatori è di coltivare curiosità intellettuale e perseveranza. È importante trovare spazi per sé stessi lontano dalle distrazioni digitali per migliorare la concentrazione e l'attenzione.