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Tra i contributi più innovativi in questo campo si colloca la teoria polivagale di Stephen Porges che invita a guardare il comportamento umano, in particolare quello delle bambine e dei bambini, attraverso la lente della sicurezza neurofisiologica: quando una persona percepisce di essere al sicuro il sistema nervoso si apre infatti all’apprendimento, alla relazione e alla cooperazione.
Questa chiave di lettura invita a pensare quindi ai servizi educativi per l’infanzia come ecosistemi relazionali in cui la sicurezza percepita diventa il fondamento stesso dello sviluppo globale. In questo senso, creare ambienti in cui bambini e bambine si sentano accolti, visti e compresi costituisce una condizione anche biologica necessaria per promuovere una cultura educativa più attenta e inclusiva.